Luca Lo Russo – Fare sport è la miglior medicina

Fare sport è la miglior medicina. Fa bene al corpo, alla mente e allo spirito. E non ci sono scuse: chiunque può trovare un’attività!
In questo numero vogliamo scambiare due chiacchiere con Luca Lo Russo, personal trainer, nonché tecnico federale FIPE (Federazione Italiana Pesistica).

A. Luca fai una breve presentazione di te e spiega come sia nata la passione verso lo sport della pesistica.

L. Dunque, ora ho 28 anni. Ho praticato sport per tutta la vita; nel 2009 mi iscrissi in palestra semplicemente per curare il mio lato psicofisico. Decisi di iscrivermi alla GymStar di Carapelle, soprattutto per la professionalità dello staff. Dopo solo 3 mesi, i tecnici mi chiesero di partecipare ad una qualificazione ai campionati italiani. Con mio grande stupore, mi qualificai, addirittura centrando il quarto posto. Da lì in avanti é stato poi un susseguirsi di competizioni, con tanti risultati rilevanti in campo nazionale.

A. Sebbene ti sia avvicinato tardi a questa disciplina, hai un palmares sportivo comunque di tutto rispetto…

L. Effettivamente cominciando a 17 anni, ho riscontrato non poca difficoltà in termini di preparazione; ma nonostante ciò sono riuscito a conquistare alcune medaglie nazionali, tanti titoli regionali. Nel 2012 ho conseguito il primo diploma ufficiale Tecnico FIPE, volendo ampliare la mia formazione ed acquisire maggiori competenze.
Nel 2019 ho fatto un altro grande passo: sono diventato il titolare della stessa palestra in cui 11 anni fa ho deciso di iscrivermi. Mi é stata tramandata dai miei tecnici Pasquale e Francesco Perdonó. Tuttavia tengo a precisare non ho mai smesso di essere atleta. Ho avuto anche alcune esperienze come giudice di gara, ma sono fatto per stare sulla pedana, non davanti ad essa…

A. Luca ma cosa si prova ad essere passato da atleta, a personal trainer?

L. Negli anni ho avuto tanti allievi, di ogni età, di ogni target…ma tutti, a distanza di anni continuano a ricordarmi con affetto. Ciò per me vale più di un qualsiasi ritorno economico. Due persone tengo a ricordare con particolare gioia, anche per affetti strettamente personali. Mi riferisco a mia madre e alla mia compagna. Mia mamma che all’età di 51 anni si é messa in gioco dapprima iniziando ad allenarsi, per poi finire in pedana di gara (conquistando per ben 2 anni 4 podi in due diverse discipline). La mia attuale compagna che, da semplice iscritta, si è trasformata in atleta e ha intrapreso lo stesso mio percorso diventando Tecnico Federale. Per il resto non sto qui a vantarmi, non è mia abitudine.

A. Precedentemente mi ha colpito una tua riflessione circa la tua continua ricerca di professionalizzazione…

L. Si. Su questo punto sono estremamente intransigente. Con la salute non si scherza. Una persona poco professionale potrebbe arrecare danni a chi sta seguendo. Io ho conseguito tanti attestati, ma non ci si può considerare arrivati in quel determinato argomento. Bisogna apprendere con consapevolezza. Sono particolarmente affezionato al diploma di operatore di BLS-D, ossia
operatore di primo soccorso che mi ha permesso di salvare due volte una vita, praticando la famosa manovra di Heimlich .

Esattamente il 21 ottobre 2019 e il 27 febbraio 2021 sono date che non dimenticherò mai… Potrebbe capitare a chiunque ed in qualsiasi momento di dover salvare la vita di qualcuno, essere salvati o addirittura salvare sé stessi.