Nel numero zero, nella sezione dedicata alla storia non potevamo che esordire con Federico II, il grande Imperatore. Proprio nel febbraio 2021 si celebrava l’ottocentesimo anniversario dell’ingresso nella nostra meravigliosa terra.
Effettivamente, tutti conosco le gesta di Federico II, del suo appellativo “puer Apuliae” (“fanciullo di Puglia”) o “Stupur Mundi” (“meraviglia o stupore del mondo”), tutti conoscono le sue più grandi gesta e la notorietà che abbia donato al territorio. Non vogliamo fare un elenco della sua vita, della sua epopea…tuttavia, vogliamo portare l’attenzione su una sua celebre frase: “È evidente che il Dio degli Ebrei non ha conosciuto l’Apulia e la Capitanata, altrimenti non avrebbe dato al suo popolo la Palestina come terra promessa”, a nostro modesto avviso, la più grande manifestazione di affetto verso la “sua” amata terra. A tal proposito, vogliamo sottolineare la sua rimarcata volontà di erigere Foggia come “inclita sede” (sede preferita).
Il suo amore a Foggia e alla Capitanata fu indescrivibile e, quando gli abitanti della città gli chiusero per un momento le porte (dopo la rottura con la Chiesa) pronunziò la celeberrima frase: “Fogia, cur me fugis, cum te fecit mea manus? ” (“Foggia, perché mi sfuggi, giacchè la mia mano ti costruì?”).
Come molti sanno, la Corte di Federico II era di tipo itinerante soprattutto in virtù del clima stagionale. Così nelle immediate vicinanze di Foggia, sede imperiale, vi sono importanti testimonianze del passaggio di Federico II. Egli, infatti, ordinò l’edificazione di varie residenze: le cosiddette “domus solaciorum”.
Più precisamente ad Apricena, S. Eleuterio, Rignano Garganico, Sala, S. Chirico, Lama, Fiorentino, Guardiola, Visciglieto, Lucera, Castiglione, Pantano-S. Lorenzo, S. Spirito di Gulfiniano, Incoronata, Salpi, S. Maria “de Mari”, S. Maria “de Salina”, Trinitapoli, Ponte Albanito, Orta, Ordona, Stornara, Cerignola, Celano, Salsiburgo, S. Maria “in Bircis”, Girofalco.
Un capitolo a parte meritano le numerose fortezze istituite in Capitanata (inoltre, tra Puglia e Basilicata, sono stati attribuiti ben 111 castelli). Nella maggior parte dei casi, si è trattava di nuove costruzioni, ma di semplici ristrutturazioni di edifici già esistenti, risalenti ai Normanni. Le strutture, però, hanno avuto modifiche così grandi da essere attribuite all’imperatore.
Sicurante meritevoli di citazione sono le fortezze di Lucera, Castel Pagano (Apricena); il castello di Monte Sant’Angelo e di Vieste.
L’ultima testimonianza dell’Imperatore è a Castelfiorentino, dove morì nel 1250.
Infine, va rivolto un plauso ed un ringraziamento speciale a tutte le associazioni del territorio che continuano a portare attenzione su questo meraviglioso personaggio che, indiscutibilmente, si può definire come colui che ha meglio rappresentato la nostra provincia.